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Infezione da Campylobacter negli allevamenti di polli: il ruolo del microbiota intestinale

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Infezione da Campylobacter negli allevamenti di polli: il ruolo del microbiota intestinale

• Dieta e allevamenti di polli
• Fattori che condizionano la presenza di Campylobacter

Stato dell’arte
Nonostante la loro importanza nella filiera alimentare, i fattori che influenzano l’equilibrio tra patogeno e ospite in termini di microbioma rimangono ancora poco chiari.

Cosa aggiunge questa ricerca
Scopo dello studio è valutare la relazione tra tre diverse condizioni di allevamento, il profilo microbico e la presenza di Campylobacter, ceppo potenzialmente patogeno per l’uomo.

Conclusioni
La comunità batterica ho mostrato differenze sulla base del sistema produttivo con parallele alterazioni della presenza del patogeno suggerendo la possibilità di intervenire in modo mirato per aumentare le performance, il benessere degli animali e il nostro.

Il sistema di allevamento influisce sul profilo batterico dei polli cambiandone di riflesso anche la presenza di Campylobacter, ceppo potenzialmente infettivo per l’uomo.

A concluderlo è lo studio di Aaron McKenna e colleghi della London School of Hygiene and Tropical Medicine, di recente pubblicato su Microbiome.

Dieta e allevamenti di polli

I polli sono la nostra maggiore fonte di proteine animali. Una produzione sostenibile e che assicuri il loro benessere è quindi fondamentale. Gli standard non sono però universali come del resto i sistemi di allevamento.

In relazione alle diete ad esempio si può trovare quella “normale” in formulazione o addizionata con omega-3. Diverse specie batteriche commensali per i polli possono poi diventare pericolose per l’uomo causando infezioni.

Il Campylobacter è, tra tutti, il più comunemente associato a gastroenteriti da intossicazione. Capire quali siano le condizioni ottimali per prevenire un’eccessiva proliferazione nei polli con un maggior rischio per l’uomo è perciò importante.

Fattori che condizionano la presenza di Campylobacter

In questo studio, i ricercatori inglesi hanno quindi valutato quali siano i fattori esterni che determinano la variazione di microbioma dei polli nel tempo e come queste siano correlate all’abbondanza di Campylobacter.

Per farlo, sono stati considerati tre sistemi di produzione denominati “normale” (N), “ad elevato benessere” (HW) e “omega-3 ad alto benessere” (O) valutando e confrontando le correlazioni con la componente batterica a 7 e 30 giorni. Ecco cosa ne è emerso.

Il sistema di produzione come il tempo influenzano la diversità batterica. In particolare:

  • al giorno 7, i polli in sistema N hanno mostrato la ricchezza batterica maggiore. Di contro, nessuna differenza significativa tra i gruppi il giorno 30 nonostante l’abbondanza di Bacteroides e Alistipes sia rimasta più elevata nel gruppo N
  • a livello di OTUs, il gruppo O ha mostrato significative differenze di abbondanza rispetto agli altri due
  • nel gruppo HW i generi Alistipes, Ruminococcaceae UCG-014 ed Escherichia-Shigella hanno registrato il maggior incremento tra il settimo e il trentesimo giorno. Aumento temporale analogo nel gruppo O per Thalassospira, Alistipes e Bacteroides, con trend inverso invece per Lachnoclostridium, Eisenbergiella ed Escherichia-Shigella. Nel sistema N, elevata espressione il giorno 7 è stata registrata da Lachnoclostridium ed Eisenbergiella (decrementati il giorno 30)
  • Alistipes ha invece mostrato una crescita tempo-dipendente lineare in tutti i gruppi. L’espressione nel gruppo N ha tuttavia registrato valori doppi

Concentrandosi poi sui generi chiave si è visto che:

  • al giorno 7 Lachnoclostridium è più abbondante nel gruppo HW rispetto ad O, Bacteroides nel sistema O rispetto a N
  • il giorno 30 Phascolarctobacterium, Thalassospira e Bacteroides sono aumentati in O, Barnesiella ed Eisenbergiella in HW se comparato rispettivamente ad O e N
  • nell’85% dei casi è presente un core batterico differente nei termini di espressione in base al sistema di produzione. Bacteroides, Lachnoclostridium, Eisenbergiella, Ruminoclostridium 9, Lactobacillus, Ruminococcaceae, Shigella flexneri K–671, Flavonifractor, Ruminococcaceae, Lachnospiraceae, Ruminiclostridium 5, Ruminiclostridium, Coprococcus 1 e Ruminiclostridium 5 i generi caratteristici

Associando poi con varie analisi statistiche il sistema di produzione e il profilo batterico:

  • il sistema di produzione N ha mostrato di impattare meno profilo batterico registrando tuttavia il minor punteggio di “feed conversion”
  • Campylobacter è stato identificato solo nel gruppo N al giorno 30
  • il sistema HW ha mostrato il migliore effetto sull’aumento di peso

I parametri del sistema di produzione sono quindi importanti per assicurare le migliori performance e la salute degli animali da allevamento e la nostra.